ADOLESCENZA E RELAZIONI INTERPERSONALI
L’adolescente, con i suoi comportamenti e con il suo modo di essere, mette in discussione comportamenti e modo di essere dei genitori. Questo non significa che la contrapposizione o il conflitto siano aperti e dichiarati, né che la messa in discussione sia consapevole.
L’adolescente ha il compito di separarsi e individuarsi come persona adulta. Per fare questo ha bisogno, innanzitutto, di convincere i genitori (ma anche se stesso) di non avere più bisogno di loro come nel passato: sente di essere diverso e di avere bisogni e desideri diversi, così come probabilmente sono diversi i genitori.
Il legame tra loro non può più essere come quello del passato. La paura che questo può comportare ( di essere lasciato solo, di non essere compreso) può bloccare tale processo, soprattutto quando l’adolescente non è sostenuto e accompagnato lungo questo percorso di crescita.
![L'adolescenza, un problema da risolvere oppure un passo della vita?](http://www.laralenti.it/wp-content/uploads/2018/03/adolescence-300x182.jpg)
Si tratta di un percorso tutt’altro che lineare, fatto di momenti di ritorno all’infanzia che possono anche disorientare il genitore che si trova di fronte, di volta in volta, un bambino o un adulto. Questa confusione non fa che rispecchiare quella dell’adolescente, che si ritrova a dover integrare tutti i cambiamenti che lo invadono, talvolta all’improvviso: cambiamenti corporei, relazionali ed emozionali.
Il conflitto che ne può risultare, spesso a partire da diversità legate al continuum dipendenza/autonomia ( le chiavi di casa, gli orari, la scelta della scuola da frequentare o degli amici ) può portare a dolorosi sentimenti di sfiducia o disistima reciproca.
Ma, se l’adolescente ha bisogno di svalutare i genitori per abbandonare l’immagine di questi genitori come infallibili, egli ha anche bisogno di un genitore con cui identificarsi e da cui continuare a ricevere stima e affetto, proprio a causa del fatto che la sua autostima è strettamente legata a quello che i genitori gli rimandano.
Il bisogno dell’adolescente di appartenere a un gruppo risponde alle necessità psichiche di identificazione e di appartenenza da un lato e di sperimentazione di sé e delle proprie competenze dall’altro.
Questo continuo giocarsi e giocare parti di sé è estremamente utile quanto faticoso.
Che fare?
Se l’adolescente è sostenuto e accompagnato, esso può facilitare una maggiore consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie capacità e potenzialità.
Diventa di primaria importanza riuscire a creare una relazione funzionale. Funzionale è una relazione in cui i bisogni sono soddisfatti ed esiste un buon limite; ambedue le parti saranno agenti di scelte, libere, responsabili. Ognuno è consapevole dei propri bisogni, diritti e doveri.
Che bella raccolta!! Grazieee!! ????